Contributo n. 1/2021

Richiesta di attestazione SOA in capo all’ausiliata e avvalimento: nullità della clausola presente nel bando di gara

Articolo pubblicato sulla Rivista Cammino Diritto del 15 febbraio 2021

La sentenza dell’Adunanza Plenaria del 16 ottobre 2020, n. 22, mette definitivamente un punto al conflitto giurisprudenziale in merito alla clausola inserita dalle Stazioni appaltanti nel disciplinare di gara, che richiedeva, a pena di esclusione dalla procedura di gara, il possesso dell’Attestazione SOA anche in capo all’impresa ausiliata, nonostante la presentazione, da parte di quest’ultima, nella domanda di partecipazione, del contratto di Avvalimento.
Nello studio condotto vengono analizzati quindi i due istituti disciplinati dal Codice dei Contratti pubblici: il contratto di avvalimento con cui l’impresa ausiliaria si impegna a fornire alla società ausiliata tutti i requisiti, di carattere tecnico ed economico, ad essa mancanti per tutta la durata del contratto di appalto, garantendo in tal modo alla stazione appaltante il completamento delle opere, e l’attestazione SOA, ovvero la certificazione rilasciata da Società Organismi di Attestazione, con cui viene verificata e accertata l’esistenza, in capo ai soggetti beneficiari, delle qualificazioni necessarie all’esecuzione di lavori pubblici di importo uguale o superiore ai 150.000,00 €, secondo una classificazione individuata dal Decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 2000, n. 34. Ed è proprio tale attestazione a creare non pochi problemi alle imprese partecipanti alle procedure di gara, tanto da richiedere l’intervento del Consiglio di Stato nella forma dell’Adunanza Plenaria.

Carmela Incarnato

Associato ordinario

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