Caffè MIDA n. 10/2020

RECENTI SENTENZE DEL CONSIGLIO DI STATO – SEZIONE ADUNANZA PLENARIA IN MATERIA DI APPALTI

 

La Plenaria interviene sul tema del dies a quo per la impugnazione degli atti di gara

Cons. St., A.P., 2 luglio 2020, n. 12 – Pres. Patroni Griffi, Est. Maruotti

Processo amministrativo – Rito appalti – Aggiudicazione – Termine per l’impugnazione – Dies a quo – Individuazione. Processo amministrativo – Rito appalti – Aggiudicazione – Motivi aggiunti – Possibilità.

Il termine per l’impugnazione dell’aggiudicazione decorre dalla pubblicazione generalizzata degli atti di gara, tra cui devono comprendersi anche i verbali di gara, ivi comprese le operazioni tutte e le valutazioni operate dalle commissioni di gara delle offerte presentate, in coerenza con la previsione contenuta nell’art. 29, d.lgs. n. 50 del 2016; la pubblicazione degli atti di gara, con i relativi eventuali allegati, ex art. 29, d.lgs. n. 50 del 2016, è idonea a far decorrere il termine di impugnazione; sono idonee a far decorrere il termine per l’impugnazione dell’atto di aggiudicazione le forme di comunicazione e di pubblicità individuate nel bando di gara ed accettate dai partecipanti alla gara, purché gli atti siano comunicati o pubblicati unitamente ai relativi allegati (1).

…..

Le informazioni previste, d’ufficio o a richiesta, dall’art. 76, d.lgs. n. 50 del 2016, nella parte in cui consentono di avere ulteriori elementi per apprezzare i vizi già individuati ovvero per accertarne altri, consentono la proposizione non solo dei motivi aggiunti, ma anche di un ricorso principale; la proposizione dell’istanza di accesso agli atti di gara comporta la ‘dilazione temporale’ quando i motivi di ricorso conseguano alla conoscenza dei documenti che completano l’offerta dell’aggiudicatario ovvero delle giustificazioni rese nell’ambito del procedimento di verifica dell’anomalia dell’offerta (1)”.

 

FONTI

Giustizia amministrativa, La Plenaria interviene sul tema del dies a quo per la impugnazione degli atti di gara

Giustizia amministrativa, L’Adunanza plenaria pronuncia sul dies a quo del termine per impugnare l’aggiudicazione della gara pubblica e sulla proponibilità dei motivi aggiunti

 

DOTTRINA

Sandulli Maria Alessandra, L’Adunanza Plenaria n. 12/2020 esclude i “ricorsi al buio” in materia di contratti pubblici, mentre il legislatore amplia le zone grigie della tutelaL’Adunanza Plenaria n. 12/2020 esclude i “ricorsi al buio” in materia di contratti pubblici, mentre il legislatore amplia le zone grigie della tutela

Ubaldi Alessio, Appalti, dies a quo per impugnare l’aggiudicazione: l’intervento dell’Adunanza Plenaria

Facondini Laura, L’Adunanza Plenaria si pronuncia sul termine per impugnare l’aggiudicazione della gara pubblica

 

L’Adunanza plenaria pronuncia sugli obblighi dichiarativi ex art. 80, comma 5, lett. c e b-bis, d.lgs. n. 50 del 2016 e sulle false dichiarazioni

Cons. St., A.P., 28 agosto 2020, n. 16 – Pres. Patroni Griffi, Est. Franconiero

Contratti della Pubblica amministrazione – Esclusione dalla gara – False informazione rese dal concorrente – Espulsione automatica – Esclusione.

La falsità di informazioni rese dall’operatore economico partecipante a procedure di affidamento di contratti pubblici e finalizzata all’adozione dei provvedimenti di competenza della stazione appaltante concernenti l’ammissione alla gara, la selezione delle offerte e l’aggiudicazione, è riconducibile all’ipotesi prevista dalla lett. c) [ora c-bis)] dell’art. 80, comma 5, del codice dei contratti di cui al D.lgs. 18 aprile 2016, n. 50; in conseguenza di ciò la stazione appaltante è tenuta a svolgere la valutazione di integrità e affidabilità del concorrente, ai sensi della medesima disposizione, senza alcun automatismo espulsivo; alle conseguenze ora esposte conduce anche l’omissione di informazioni dovute ai fini del corretto svolgimento della procedura di selezione, nell’ambito della quale rilevano, oltre ai casi oggetto di obblighi dichiarativi predeterminati dalla legge o dalla normativa di gara, solo quelle evidentemente incidenti sull’integrità ed affidabilità dell’operatore economico; la lett. f-bis) dell’art. 80, comma 5, del codice dei contratti pubblici ha carattere residuale e si applica in tutte le ipotesi di falso non rientranti in quelle previste dalla lett. c) [ora c-bis)] della medesima disposizione (1)”.

 

FONTI

Giustizia amministrativa, L’Adunanza plenaria pronuncia sugli obblighi dichiarativi ex art. 80, comma 5, lett. c e b-bis, d.lgs. n. 50 del 2016 e sulle false dichiarazioni

 

DOTTRINA

Bracci Daniele e Podda Gianluca, Illeciti professionali: l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato si esprime in materia di obblighi dichiarativi del concorrente in sede di gara

 

Accesso agli atti della fase esecutiva di un contratto pubblico da parte di un concorrente alla gara – Ammissibilità dell’accesso civico generalizzato

Cons. St., A.P., 2 aprile 2020, n. 10 – Pres. Patroni Griffi, Est. Noccelli

Processo amministrativo – Intervento – Ad adiuvandum – Ammissibilità – Condizione. Accesso ai documenti – Istanza – Generica o cumulativa – Esame come istanza di accesso generalizzata – Possibilità – Limiti. Accesso ai documenti – Contatti della Pubblica amministrazione – Istanza – Fase esecutiva di un contratto pubblico – Concorrente alla gara – Ha interesse. Accesso generalizzato – Istanza – Fase esecutiva di un contratto pubblico – Configurabilità.

Nel processo amministrativo non è sufficiente a consentire l’intervento la sola circostanza che interveniente sia parte di un giudizio in cui venga in rilievo una quaestio iuris analoga a quella oggetto del giudizio nel quale intende intervenire (1).

….

La Pubblica amministrazione ha il potere-dovere di esaminare l’istanza di accesso agli atti e ai documenti pubblici, formulata in modo generico o cumulativo dal richiedente senza riferimento ad una specifica disciplina, anche alla stregua della disciplina dell’accesso civico generalizzato, a meno che l’interessato non abbia inteso fare esclusivo, inequivocabile, riferimento alla disciplina dell’accesso documentale, nel qual caso essa dovrà esaminare l’istanza solo con specifico riferimento ai profili della l. n. 241 del 1990, senza che il giudice amministrativo, adìto ai sensi dell’art. 116 c.p.a., possa mutare il titolo dell’accesso, definito dall’originaria istanza e dal conseguente diniego adottato dalla pubblica amministrazione all’esito del procedimento (2).

….

E’ ravvisabile un interesse concreto e attuale, ai sensi dell’art. 22, l. n. 241 del 1990, e una conseguente legittimazione, ad avere accesso agli atti della fase esecutiva di un contratto pubblico da parte di un concorrente alla gara, in relazione a vicende che potrebbero condurre alla risoluzione per inadempimento dell’aggiudicatario e quindi allo scorrimento della graduatoria o alla riedizione della gara, purché tale istanza non si traduca in una generica volontà da parte del terzo istante di verificare il corretto svolgimento del rapporto contrattuale (3).

La disciplina dell’accesso civico generalizzato, fermi i divieti temporanei e/o assoluti di cui all’art. 53, D.lgs. n. 50 del 2016, è applicabile anche agli atti delle procedure di gara e, in particolare, all’esecuzione dei contratti pubblici, non ostandovi in senso assoluto l’eccezione del comma 3 dell’art. 5-bis, D.lgs. n. 33 del 2013 in combinato disposto con l’art. 53 e con le previsioni della l. n. 241 del 1990, che non esenta in toto la materia dall’accesso civico generalizzato, ma resta ferma la verifica della compatibilità dell’accesso con le eccezioni relative di cui all’art. 5-bis, comma 1 e 2, a tutela degli interessi-limite, pubblici e privati, previsti da tale disposizione, nel bilanciamento tra il valore della trasparenza e quello della riservatezza (4)”.

 

FONTI

Giustizia amministrativa, Accesso agli atti della fase esecutiva di un contratto pubblico da parte di un concorrente alla gara – Ammissibilità dell’accesso civico generalizzato

 

DOTTRINA

Rubechini Patrizio, Adunanza plenaria ammette l’accesso civico generalizzato negli appalti

Ubaldi Alessio, Accesso a dati e documenti in materia di contratti pubblici: la parola all’Adunanza plenaria

 

Con il contributo di Silvia Braghetta

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